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martedì 18 giugno 2019

UN POETA NEL BORGHETTO A MEZZANA...MA DI RONCIO






Ciao a tutti, oggi vi propongo un brano tratto dal mio ultimo libro "Aroma di caffè e profumo di fieno. Piccola storia di una casa nel Borghetto". Parla di Edoardo Redolfi, che fu poeta nel Borghetto a Mezzana (zona dalla prima casa del paese arrivando da Piano fin circa all'hotel Ravelli) ma che era nativo della piccola frazione di Roncio, dove insegnava, nella scuola che allora era ancora aperta in paese, anche sua moglie, la maestra Rosa.


Un poeta nel Borghetto

A dire il vero non era nato proprio nel Borghetto e ci arrivò più tardi, infatti Edoardo Redolfi, classe 1920, era nato a Roncio, la piccola frazione che sta sopra il paese di Mezzana. Gli capitò la sorte di combattere durante la seconda guerra mondiale sul fronte greco-albanese e la sua avventura la racconta anche in un libro in cui narra anche la particolarità della sua nascita.
Era nato infatti il 29 febbraio, quindi il suo compleanno poteva festeggiarlo veramente solo una volta ogni 4 anni.
A Roncio insegnava una ragazza arrivata da Spini di Gardolo, Rosa Schmidt, che poi per tutti sarebbe stata la “maestra Rosa” e fu proprio a Roncio che i due si conobbero, dove lei insegnava alla scuola del paese (poi fu anche a Mezzana e Commezzadura) in seguito si sposarono ed ebbero due figlie, Antonella e Giuliana. Vissero però a Mezzana, con molta nostalgia da parte di Edoardo per Roncio, come lui stesso diceva e come scriveva.
Edoardo, infatti, è stato il poeta del Borghetto, una passione per la scrittura che l'ha portato a scrivere innumerevoli poesie che lui chiamava “rimele”, sia raccolte in libri sia per occasioni speciali come anniversari di amici o parenti.
Le poesie di Edoardo “Teresin” spaziano molto, raccontando la natura, il tempo che passa, anche la malinconia, per arrivare ad altre più divertenti.
Poesie o “rimele” che gli venivano dal cuore, tutte ma specialmente quelle più nostalgiche, quando narrava di momenti, fatti, luoghi che non esistono più o che sono profondamente mutati. Nelle sue rimele, insomma, si trova da un lato questa sorta di volontà di non perdere i ricordi, anche se ricordare spesso fa male, anche se ricordare a volte è doloroso, dall'altro lato una vena più ironica con cui commentava fatti o accadimenti.
La poesia ha accompagnato tutta la vita dell'Edoardo Teresin, ma anche della maestra Rosa, fino alla sua scomparsa improvvisa nel 2001.
Resterà sempre un poeta, il “poeta del Borghetto”.




Quan che mi senti n' toc de campana
me vegn en ment la me Mezzana…

Senza stracarse, sempro rabios
en font a la val coreva 'l Nos...”

Estratti dalla poesia “Strani del me paes” di Edoardo Redolfi



Per avere il libro, se siete interessati, potete rivolgervi a me in via 4 novembre 21 a Mezzana, scrivermi a larazavatteri@gmail.com o su Facebook o lo trovate su Internet, ad esempi su Ibs, qui
Copie si possono acquistare anche al Punto di lettura di Mezzana. 

Grazie a tutti, a presto
Lara



















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