Da Agata. Come un funerale ti salva la vita, un libro per ridere. In questo caso Agata si trova al funerale di don Adolfo e la sua perpetua Clorinda, scappati insieme, nessun prete vuole dir loro la Messa al funerale, così si accordano in tal modo
“Forse
vi sembrerà assurdo” esordì, mentre gli altri la fissavano,
bramosi di trovare, forse, la soluzione al problema “ma conosciamo
tutti almeno una parte della funzione, le parole che il prete dice
quando fa Messa, o no?”
Tutti annuirono. Anni e anni
passati prima a catechismo, poi a sentire Messa, spezzoni di frasi
erano impresse a fuoco nella mente di tutti, volenti o nolenti.
“Allora,
perché non la facciamo noi, la Messa? Ognuno reciterà la parte che
sa, diremo solo le parole, non ci sarà Comunione o altro, ma
cos'altro potremmo fare?” disse Agata.
Per un attimo ci fu silenzio.
Tutti sapevano che Agata aveva ragione, ma addirittura dire loro la
Messa! Pareva un sacrilegio. Eppure, d'altra parte, bisognava dire
che non potevano lasciar tumulare don Adolfo e Clorinda così, senza
nemmeno una preghiera. Così, dopo un momento di tentennamento, di
nuovo tutti annuirono.
Dal mio libro "Gli occhi di Aughen" dedicato alla mia gattina Aughen
Passarono
gli anni e Aughen trovò nuovi amici. Ad un certo punto giunse in
casa il cagnolino Giuliano, che crescendo si sarebbe rivelato essere
in realtà un cagnone. Giuliano, che amava i giocattoli in gomma che
suonano quando si schiacciano, amò subito, in particolare, un
pupazzetto del genere di Winnie the Pooh, un Winnie addormentato che
emetteva suoni premendogli leggermente la schiena. Giuliano prese a
schiacciarlo con il naso e si divertiva molto, senza però capire che
tali suoni provenivano solo dai giocattoli.
Così,
quando per la prima volta vide Aughen, la prima cosa che fece fu
avvicinarsi e schiacciare il suo naso sulla schiena della gatta.
Aughen a quel punto commise un errore, infatti benché Giuliano non
le avesse procurato nessun male, emise un miagolio. In tal modo
Giuliano si convinse che anche Aughen sapeva suonare e continuò
sempre quel gioco.
I
due divennero inseparabili, dormivano anche insieme e durante le
passeggiate di Giuliano, nella bella stagione, il cane si fermava sul
prato, cercando un po' di refrigerio, mentre Aughen arrivava, sempre
con il suo passo discreto, a fare compagnia.
Dal mio libro "Aroma di caffè e profumo di fieno. Piccola storia di una casa nel Borghetto"
Durante
la seconda guerra mondiale anche a Mezzana giunse l'invasore tedesco,
così anche nella zona del Borghetto.
I
soldati e gli ufficiali, pur essendo persone alla mano, come
raccontavano i miei nonni, pretendevano di essere serviti e ubbiditi,
altrimenti dalle minacce potevano passare ai fatti in un attimo. Per
fare un esempio, al panificio del paese, nel Borghetto, con Davide
Barbetti e Giovanni Ravelli, il papà di mia nonna, come panettieri,
i tedeschi si rifornivano spesso e volentieri. Passavano al panificio
e domandavano il pane, pretendendo sempre di averlo gratis e così fu
per tutto il loro “soggiorno”, probabilmente non solo al
panificio ma in molti altri luoghi dove si recavano giornalmente e
guai a dire bai.
Un
folto gruppo di soldati era acquartierato all'hotel Salvadori e la
sera un gruppo arrivava nella casa del Borghetto per una partita a
carte e magari un goccio di vino. In casa abitavano Pietro e Lucia
Pedergnana, genitori di mio nonno, oltre a mio nonno Giovanni e a mia
nonna, ma anche la sorella più giovane di lui, Angelina.
Dal mio libro "El ghe dis el bis al tas...Modi di dire dialettali di Mezzana e val di Sole" , i numeri in dialetto
I
numeri fino a 10
Un
Doi
Trei
Quatro
Cinc
Sei
Set
Ot
Nöf
Des
Questi e gli altri miei libri li trovate online (Ibs, Mondadori Store ecc..) in libreria se aperte e se potete andarci (a seconda delle zone e delle distanze) o richiedendomeli, volendo ve li posso anche spedire.