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lunedì 21 gennaio 2019

ALTRO CHE WEDDING PLANNER! VIAGGI DI NOZZE DEL BORGHETTO, ESTRATTO GRATUITO DEL LIBRO

Ciao a tutti,
per voi un estratto gratuito del libro "Aroma di caffè e profumo di fieno. Piccola storia di una casa nel Borghetto", tutto vero! Buona lettura, il libro lo trovate richiedendolo a me o online, su Ibs arriva a breve (pochi giorni).
Link Ibs

Dal libro:
 

Viaggi di nozze

Pare incredibile come a volte ci si cacci senza pensarci in situazioni imprevedibili e potenzialmente pericolose. È quello che accadde nel 1942 ai miei nonni quando decisero di lasciare per pochi giorni la casa al Borghetto e concedersi un piccolo viaggio di nozze.
Sì, era il 1942 e c'era la guerra ma probabilmente presero un po' troppo alla leggera il momento storico che stavano vivendo perché decisero di andare a trovare Tea, che viveva a Gallarate, allora non il centro di oggi ma poco più di un grande paese.
Dunque avvisarono Tea, partirono in treno e fino a Milano tutto andò bene. Arrivati alla stazione, però, li aspettava l'inferno in terra. Non solo la stazione era stata bombardata, ma anche nel momento in cui vi giunsero le bombe continuavano a cadere. Non sapendo cosa fare, seguirono delle persone che si stavano dirigendo di corsa in quello che, scoprirono poi, era un rifugio antiaereo e lì rimasero, in compagnia di perfetti sconosciuti e sperando di non morire sotto i bombardamenti. Quando il suono della sirena annunciò che il bombardamento era cessato, uscirono con gli altri, grati per essere ancora vivi.
Purtroppo, però, non sarebbe finita tanto presto. Rimasero alla stazione fino a notte, facendo avanti e indietro dal rifugio anti aereo, senza sapere se sarebbero arrivati al giorno dopo, per di più pioveva e a mia nonna si restrinse l'abito da sposa nero, allora infatti c'era l'usanza di portare questo colore il giorno del matrimonio. Il peggio però capitò con le scarpe, che a mia nonna parevano di pelle ma che di fatto erano poco più che di cartone, infatti si ruppero completamente e fu necessario, appena possibile, comprarne un paio in un negozio poco lontano.
Quella fu la loro notte di nozze: fradici, mia nonna con vestiti e scarpe a brandelli, avanti e indietro dal rifugio aspettando il suono della sirena.
Anche Tea era preoccupata: aveva sentito del bombardamento e non vedendoli arrivare aveva temuto il peggio. Solo il giorno dopo poté mandare qualcuno a prendere suo fratello e sua cognata alla stazione portandoli poi, finalmente, a Gallarate.
Questo fu il viaggio di nozze dei miei nonni, tutto da ridere fu quello di Angelina, la sorella minore di mio nonno, nata nel 1925.
Angelina aveva sposato Giuseppe Stablum e avevano deciso di passare qualche giorno dall'altra sorella di mio nonno, Quirina, a Dro.
Anche in questo caso non sarebbe stato un viaggio di nozze di tutto riposo, anche se per motivi differenti. Giunti a Dro, Angelina e Giuseppe furono per prima cosa portati a vedere al cinema un film che la zia non dimenticò mai, ovvero la storia di Maria Goretti. La storia di una santa, insomma, niente di comico o almeno di adatto all'occasione, tipo una pellicola romantica.
Giunti a casa, si misero a letto, ma anche per loro fu una prima notte disastrosa. Non solo Marino, il marito di Quirina, per scherzo continuava ad entrare ed uscire dalla stanza, ma sotto al letto erano stati attaccati molti campanacci che producevano un fracasso infernale al minimo movimento. C'è bisogno di dire che per quella notte non combinarono niente?
Tornarono a casa in corriera, convinti che almeno a Mezzana avrebbero trovato un po' di quiete. La zia Angelina aveva mal di testa ma appena scesi dalla corriera, di fronte alla casa del Borghetto, attaccò a suonare la banda.
Era un omaggio agli sposi, un po' una tradizione per chi era nella banda, come lo zio “Bepino”, ma dopo Maria Goretti, i campanacci e il resto divenne un nuovo incubo. Per di più, c'era l'usanza che la famiglia della sposa offrisse qualcosa da bere ai bandisti, così Lucia e Pietro, mamma e papà di Angelina, invitarono l'intera banda a casa.
Insomma anche per questi sposi all'inizio non vi fu pace, anche se in seguito devono essersi ripresi dal trauma mettendo su una buona squadra di figli. Ma mai, proprio mai, la zia dimenticò quel film e a me, quando capitava di sentire casualmente o di leggere il nome di Maria Goretti, scappava sempre un poco da ridere.


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