PER INFORMAZIONI SUI LIBRI

larazavatteri@gmail.com
348/7702561
Mezzana, val di Sole, Trento
via 4 novembre 21

martedì 27 aprile 2021

LIBRI SCONTATI PER TORNARE A SORRIDERE

 

Per sorridere e ridere in questo periodo, difficile per tutti, cosa c'è di meglio di un libro, da regalarvi o, volendo, da regalare? Da oggi i miei due libri umoristici L'intimo non ci cambia (e nemmeno si prova) e Agata come un funerale ti salva la vita sono scontati, per chi vuole leggere qualcosa per tornare a sorridere. 

Sia L'Intimo sia Agata li potete avere a 5 euro (ciascuno) solo per i libri che richiedete direttamente a me. Di cosa parlano? L'Intimo di tanti aneddoti che possono capitarci nella vita di tutti i giorni, dagli urlatori nel telefono che si vedono in giro alle email ridicole che ci arrivano, per fare solo qualche esempio, Agata racconta di una donna sola che deve uscire per forza dal suo eremitaggio e decide di farlo partecipando ai funeralidi gente stramba. 

Per richiederli: sono a Mezzana (val di Sole, Tn) in via 4 novembre 21, oppure via mail a larazavatteri@gmail.com, o ancora lasciandomi un messaggio privato sul mio profilo Facebook. 

Grazie ai miei lettori e a chi vorrà leggere Agata e l'Intimo!

lunedì 26 aprile 2021

ESTRATTO DAL MIO LIBRO L'INTIMO NON SI CAMBIA E NEMMENO SI PROVA

 

Ciao a tutti. Per voi un estratto del mio libro "L'intimo non si cambia (e nemmeno si prova)", un libro per ridere con tanti aspetti della nostra vita e del nostro quotidiano che ci fanno sorridere e ridere. Online, in libreria (titolo, autore, editore Youcanprint) o richiedendomelo, ho copie subito disponibili.

LA CAPPELLA DEI SANTI


No, non si tratta di qualche cappelletta in qualche cimitero o luogo dedicata a questo o quel santo.

I Santi in questione sono quelli che si celebrano il primo novembre, quando la Messa viene, di solito, officiata al camposanto e non in chiesa e vedi torme di gente neanche avessero aperto i saldi, ovviamente una marea che di solito in detto luogo non mette mai piede ma che per l'occasione si mette tutta in ghingheri tanto per farsi notare dagli altri e magari arrivano anche tardi, così li vedono per forza, Dio bisogna avere tanto di quel buon tempo per pensarle tutte!

Ad ogni modo capitò che per i Santi venisse aperta anche la cappella del cimitero, dotata di banchi per sedersi, così da agevolare chi magari poteva avere problemi a restare in piedi tutto il tempo.

Arrivò anche il prete che salutando tutti specificò-povero lui-che dentro la cappella c'erano ancora posti per gli anziani-vedete che con 'sta storia degli anziani è sempre un problema?-se volevano prendere posto.

A questo punto, ma chi per grazia poteva avere il coraggio di varcare la soglia della cappella ed entrare? Farlo significava ammettere di essere anziani, perciò meglio abbrancare la lapide del caro estinto e sperare che la gotta non desse problemi per i prossimi 40 minuti.

E poi, chi, ma chi di quelli dentro poteva restare, dopo essere stato definito anziano?

Si scatenò un po' una bufera, perché fuori nessuno si muoveva, ma soprattutto perché quelli che erano dentro giustamente non volevano sentirsi dare dell'anziano. Sicché li vedevi che non sapevano che fare, se alzarsi e andare, restare, su e giù come una ginnastica dei glutei, in tutti i casi voleva dire essere mezzi decrepiti.

Anche il prete si accorse della gaffe, che tra l'altro faceva venire veramente da ridere e alla fine non si mosse nessuno. I posti vuoti restarono tali e da dentro nessuno venne fuori, se non tardi, a messa finita, così che gli altri non capissero chi erano gli anziani dentro la cappella. Che roba, se si pensa che invece di definire anziani i presenti bastava che il prete parlasse semplicemente di persone.

L'anno dopo, sempre ai Santi, non so cos'è capitato. Per certo se è entrato qualcuno nella cappella l'avrà fatto quasi di soppiatto, sperando che il prete non saltasse fuori ancora con la storia degli anziani. Tanto più che i preti ormai sono sempre più anziani anche loro, cosa si ostinano a chiamare così gli altri e presto saranno anziani anche i chierichetti, se andiamo avanti di questo passo e magari finiranno a sedersi loro nella cappella, uscendo solo per raccogliere l'obolo da poveri cristi che già sono pelati dalla mattina alla sera.



martedì 20 aprile 2021

PICCOLO ESTRATTO E ANTICIPAZIONI NUOVO LIBRO

 


Articolo del libro de "L'Adige".


"El ghe dis el bis al tas...Modi di dire dialettali di Mezzana e val di Sole" oltre che modi di dire e filastrocche ha anche dei termini, come questi:

Vergot.

Qualcosa.


Vergotina.

Qualcosina.



Negot.

Niente.

 

Come sapete questo libro l'ho dedicato a mio papà scomparso a luglio 2020. Sto scrivendo dei racconti che interessano la Valpantena (in provincia di Verona, dove era nato) e la val di Sole (dove ha vissuto), storie di persone e leggende di entrambe le parti.

Non è facile ma spero di riuscire a finirlo e pubblicarlo per fine anno. 

 

Vi ricordo che ho copie disponibili del libro, posso anche spedirvelo. Grazie!

 

Lara  


lunedì 12 aprile 2021

LE RIMELE DI EDOARDO

 

In questa mia raccolta di articoli sulla val di Sole "Frammenti di una valle"  (tutti curiosi e strani, dal 1998 al 2005) c'è un articolo speciale. Si tratta dell'intervista che nel 2000 feci a Edoardo Redolfi "Teresin", poeta di Mezzana, in occasione dei suoi 80 anni. 

Edoardo sarebbe scomparso l'anno dopo e quell'intervista mi è rimasta nel cuore, come il suo ricordo e quello della moglie, la maestra Rosa. Si parlò della sua vita, di poesia, di com'erano cambiati Roncio-dov'era nato-e Mezzana negli anni. Un bel ricordo per tutti coloro che hanno amato e amano i suoi versi.



Frammenti di una valle lo potete avere richiedendolo a me (non si trova online nè in libreria) per info larazavatteri@gmail.com (costo 10 euro).

mercoledì 7 aprile 2021

ESTRATTI DAI MIEI LIBRI, DA LEGGERE, PER VOI!

 Da Agata. Come un funerale ti salva la vita, un libro per ridere. In questo caso Agata si trova al funerale di don Adolfo e la sua perpetua Clorinda, scappati insieme, nessun prete vuole dir loro la Messa al funerale, così si accordano in tal modo


Forse vi sembrerà assurdo” esordì, mentre gli altri la fissavano, bramosi di trovare, forse, la soluzione al problema “ma conosciamo tutti almeno una parte della funzione, le parole che il prete dice quando fa Messa, o no?”


Tutti annuirono. Anni e anni passati prima a catechismo, poi a sentire Messa, spezzoni di frasi erano impresse a fuoco nella mente di tutti, volenti o nolenti.


Allora, perché non la facciamo noi, la Messa? Ognuno reciterà la parte che sa, diremo solo le parole, non ci sarà Comunione o altro, ma cos'altro potremmo fare?” disse Agata.


Per un attimo ci fu silenzio. Tutti sapevano che Agata aveva ragione, ma addirittura dire loro la Messa! Pareva un sacrilegio. Eppure, d'altra parte, bisognava dire che non potevano lasciar tumulare don Adolfo e Clorinda così, senza nemmeno una preghiera. Così, dopo un momento di tentennamento, di nuovo tutti annuirono. 

 

 

Dal mio libro "Gli occhi di Aughen" dedicato alla mia gattina Aughen

 

Passarono gli anni e Aughen trovò nuovi amici. Ad un certo punto giunse in casa il cagnolino Giuliano, che crescendo si sarebbe rivelato essere in realtà un cagnone. Giuliano, che amava i giocattoli in gomma che suonano quando si schiacciano, amò subito, in particolare, un pupazzetto del genere di Winnie the Pooh, un Winnie addormentato che emetteva suoni premendogli leggermente la schiena. Giuliano prese a schiacciarlo con il naso e si divertiva molto, senza però capire che tali suoni provenivano solo dai giocattoli.

Così, quando per la prima volta vide Aughen, la prima cosa che fece fu avvicinarsi e schiacciare il suo naso sulla schiena della gatta. Aughen a quel punto commise un errore, infatti benché Giuliano non le avesse procurato nessun male, emise un miagolio. In tal modo Giuliano si convinse che anche Aughen sapeva suonare e continuò sempre quel gioco.

I due divennero inseparabili, dormivano anche insieme e durante le passeggiate di Giuliano, nella bella stagione, il cane si fermava sul prato, cercando un po' di refrigerio, mentre Aughen arrivava, sempre con il suo passo discreto, a fare compagnia. 

 

 

Dal mio libro "Aroma di caffè e profumo di fieno. Piccola storia di una casa nel Borghetto" 

 

Durante la seconda guerra mondiale anche a Mezzana giunse l'invasore tedesco, così anche nella zona del Borghetto.

I soldati e gli ufficiali, pur essendo persone alla mano, come raccontavano i miei nonni, pretendevano di essere serviti e ubbiditi, altrimenti dalle minacce potevano passare ai fatti in un attimo. Per fare un esempio, al panificio del paese, nel Borghetto, con Davide Barbetti e Giovanni Ravelli, il papà di mia nonna, come panettieri, i tedeschi si rifornivano spesso e volentieri. Passavano al panificio e domandavano il pane, pretendendo sempre di averlo gratis e così fu per tutto il loro “soggiorno”, probabilmente non solo al panificio ma in molti altri luoghi dove si recavano giornalmente e guai a dire bai.

Un folto gruppo di soldati era acquartierato all'hotel Salvadori e la sera un gruppo arrivava nella casa del Borghetto per una partita a carte e magari un goccio di vino. In casa abitavano Pietro e Lucia Pedergnana, genitori di mio nonno, oltre a mio nonno Giovanni e a mia nonna, ma anche la sorella più giovane di lui, Angelina. 

 

 

Dal mio libro "El ghe dis el bis al tas...Modi di dire dialettali di Mezzana e val di Sole" , i numeri in dialetto

 

 

I numeri fino a 10


Un

Doi

Trei

Quatro

Cinc

Sei

Set

Ot

Nöf

Des

 

 Questi e gli altri miei libri li trovate online (Ibs, Mondadori Store ecc..) in libreria se aperte e se potete andarci (a seconda delle zone e delle distanze) o richiedendomeli, volendo ve li posso anche spedire.