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lunedì 26 aprile 2021

ESTRATTO DAL MIO LIBRO L'INTIMO NON SI CAMBIA E NEMMENO SI PROVA

 

Ciao a tutti. Per voi un estratto del mio libro "L'intimo non si cambia (e nemmeno si prova)", un libro per ridere con tanti aspetti della nostra vita e del nostro quotidiano che ci fanno sorridere e ridere. Online, in libreria (titolo, autore, editore Youcanprint) o richiedendomelo, ho copie subito disponibili.

LA CAPPELLA DEI SANTI


No, non si tratta di qualche cappelletta in qualche cimitero o luogo dedicata a questo o quel santo.

I Santi in questione sono quelli che si celebrano il primo novembre, quando la Messa viene, di solito, officiata al camposanto e non in chiesa e vedi torme di gente neanche avessero aperto i saldi, ovviamente una marea che di solito in detto luogo non mette mai piede ma che per l'occasione si mette tutta in ghingheri tanto per farsi notare dagli altri e magari arrivano anche tardi, così li vedono per forza, Dio bisogna avere tanto di quel buon tempo per pensarle tutte!

Ad ogni modo capitò che per i Santi venisse aperta anche la cappella del cimitero, dotata di banchi per sedersi, così da agevolare chi magari poteva avere problemi a restare in piedi tutto il tempo.

Arrivò anche il prete che salutando tutti specificò-povero lui-che dentro la cappella c'erano ancora posti per gli anziani-vedete che con 'sta storia degli anziani è sempre un problema?-se volevano prendere posto.

A questo punto, ma chi per grazia poteva avere il coraggio di varcare la soglia della cappella ed entrare? Farlo significava ammettere di essere anziani, perciò meglio abbrancare la lapide del caro estinto e sperare che la gotta non desse problemi per i prossimi 40 minuti.

E poi, chi, ma chi di quelli dentro poteva restare, dopo essere stato definito anziano?

Si scatenò un po' una bufera, perché fuori nessuno si muoveva, ma soprattutto perché quelli che erano dentro giustamente non volevano sentirsi dare dell'anziano. Sicché li vedevi che non sapevano che fare, se alzarsi e andare, restare, su e giù come una ginnastica dei glutei, in tutti i casi voleva dire essere mezzi decrepiti.

Anche il prete si accorse della gaffe, che tra l'altro faceva venire veramente da ridere e alla fine non si mosse nessuno. I posti vuoti restarono tali e da dentro nessuno venne fuori, se non tardi, a messa finita, così che gli altri non capissero chi erano gli anziani dentro la cappella. Che roba, se si pensa che invece di definire anziani i presenti bastava che il prete parlasse semplicemente di persone.

L'anno dopo, sempre ai Santi, non so cos'è capitato. Per certo se è entrato qualcuno nella cappella l'avrà fatto quasi di soppiatto, sperando che il prete non saltasse fuori ancora con la storia degli anziani. Tanto più che i preti ormai sono sempre più anziani anche loro, cosa si ostinano a chiamare così gli altri e presto saranno anziani anche i chierichetti, se andiamo avanti di questo passo e magari finiranno a sedersi loro nella cappella, uscendo solo per raccogliere l'obolo da poveri cristi che già sono pelati dalla mattina alla sera.



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