LE L'OS DEN CHET!
Questa la voglio raccontare dai, pare incredibile la fantasia che possono avere i bambini. Dunque anni fa c'era questo gruppo di bambini che, in una giornata d'estate, mentre erano impegnati in una gita nel bosco, s'imbatterono in un osso d'animale.
Dopo l'iniziale spavento-vedere
un osso fa sempre un po' impressione-lo raccolsero convincendosi
praticamente subito, valutando scrupolosamente forma e dimensioni, di
aver scoperto nientemeno che l'osso di un dinosauro. Perché no, in
fondo? Capitava, di tanto in tanto-l'avevano letto o visto in
televisione-che la gente nei posti più strani o anche posti normali,
come appunto un bosco, trovasse ossa di dinosauri e già i bambini
s'immaginavano con la foto sul giornale, mentre raccontavano come
erano giunti alla formidabile scoperta.
Magari poteva addirittura
trattarsi di un dinosauro ancora sconosciuto, o di un Dodo (ma quello
non era un dinosauro, comunque andava bene lo stesso) magari
sarebbero diventati famosi e ovviamente qualcheduno, tipo un museo o
roba simile, li avrebbe ricoperti di monete d'oro lucente, da
sguazzarci dentro come faceva, nei fumetti, zio Paperone nel suo
deposito.
Senza pensare più alla gita, i
nostri presero su l'osso, lo ripulirono alla meglio dalla terra e
corsero a casa. Obiettivo: cercare su qualche enciclopedia di che
dinosauro si trattasse. Che fosse un Velociraptor, Un T-Rex? Bah!
Sbucarono come razzi dal bosco, diretti verso la casa di uno di loro.
Tutti contenti risalirono la
strada, fino ad incontrare un uomo che vedendoli così eccitati dalla
scoperta, domandò loro delucidazioni.
Al gruppo non parve vero di poter
mostrare la loro scoperta così porsero l'osso all'uomo, spiegando
che sicuramente era l'osso di un dinosauro, poco ma sicuro, solo che
ancora non sapevano di quale tipo.
L'uomo guardò un momento l'osso,
già sogghignando per le ipotesi dei bambini e infine disse solo, in
dialetto “Le l'os den chet!” cioè “È
l'osso di un maiale!” ridendo come un matto.
I bambini si guardarono,
costernati. Figurarsi! Mentre l'uomo guardando l'osso seguitava a
ridere per tutta la situazione, i bambini, infuriati, se la filarono
per cercare notizie ulteriori SUL DINOSAURO, non su un suino.
Era impossibile credere a ciò
che aveva detto l'uomo, inimmaginabile, inaudito! Sicuramente l'uomo
si era sbagliato o aveva voluto prenderli in giro o-perfino-mirava a
impossessarsi lui stesso del prezioso osso, ma loro sarebbero stati
ben attenti a non lasciarselo portar via.
Così, furibondi, giunsero a casa
di uno di loro, e deposto l'osso tirarono fuori tutte le enciclopedie
e i libri utili a scoprire l'identità del dinosauro.
Eh già, c'erano ancora le
enciclopedie per fare le ricerche, Internet nemmeno esisteva, anche
se, per restare in tema, non parliamo del Cretaceo.
Così, dopo ore di ricerche,
pagina dopo pagina, la verità si palesò ai loro occhi: avevano
raccolto un osso animale, sì, ma non di dinosauro. Era “l'os den
chet!”.
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