"Cuor di corteccia" è un libro che ho scritto, in cui a parlare non sono uomini, nè animali, nè strane creature ma loro, gli alberi, testimoni silenziosi di stagioni e tempi che passano. Questo sotto è un estratto-sono racconti in cui in ognuno parla un albero diverso-e il masso di cui si parla si trovava a Mezzana (val di Sole). Ora non c'è più, dopo i lavori alle "Crozze" ma era quello rotolato a causa di questo incidente, come mi raccontava mia nonna. Buona lettura e come sempre ho libri disponibili (oppure via Internet su Ibs o in libreria titolo, autore editore Youcanprint). Grazie a tutti!
La
robinia e il camion dei tedeschi
Il
profumo dei miei fiori si spandeva già da qualche tempo nell’aria,
lo conoscete anche se magari adesso, in questo momento, fate fatica a
farvelo tornare subito in mente. È un profumo intenso e delicato al
contempo, di una dolcezza che però non stanca, si vorrebbe sentirlo
per sempre. I miei fiori mandavano profumo nei campi, ricordo, mentre
il sole splendeva.
Io
mi guardavo intorno, tutto era fermo, era mezzogiorno e i contadini
già erano tornati a casa, gli animali stavano beati appena fuori
dalle loro tane, godendosi il tepore, e d’un tratto un rombo, come
un tuono ma molto più forte di un tuono, ruppe quel silenzio quasi
magico.
Non
capii da dove arrivava quello strano rumore fin quando non guardai
su, oltre le mie cime, e nel cielo azzurro senza nubi apparve un
elicottero, tanto vicino che credetti sarebbe precipitato addosso a
me. Appena sopra passava la strada e proprio lì l'elicottero lasciò
cadere qualcosa di pesante, a giudicare dalla velocità con cui
cadeva, ma allora non avrei saputo dire di che oggetto si trattasse.
Passava
in quel momento un camion di soldati tedeschi che avevano occupato il
paese, visto che la guerra era tornata un’altra volta e considerato
come gli uomini mai comprendono i loro sbagli e seguitano a
ripeterli. Questi tedeschi cantavano e ridevano, li sentivo mentre il
camion transitava sulla strada, cantavano canzoni nella loro lingua
che non capivo, quando d’improvviso tutto tacque.
Fu
quando l’oggetto sganciato dall’elicottero arrivò proprio sulla
strada. Si udì un'esplosione e il camion si ribaltò, scagliato
dalla strada nei prati accanto a dove mi trovavo io.
Capii
allora che l’elicottero aveva mandato sulla terra una bomba,
diretta proprio contro quei tedeschi. Non avete idea di come tutto
capiti velocemente, in questi casi.
Un
minuto prima quei soldati stavano cantando, un minuto dopo erano lì,
stesi, ammassati l'uno sull’altro, tutti morenti. Il camion stesso
si era come spezzato in due e cadendo aveva portato con sé un grosso
masso, che poi rimase per anni nel prato vicino a me, per ricordare
quel momento.
Ebbi
pietà per quei soldati e lasciai cadere su di loro i miei fiori e il
loro profumo fu l’ultima cosa che sentirono prima di chiudere gli
occhi sul mondo.
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